Strumenti a tutela del credito – la ricerca telematica
E’ noto come, ai fini della tutela del credito, l’ottenimento di un titolo esecutivo sia solamente il primo passo di una strada spesso lunga ed incerta.
L’ordinamento italiano (a differenza di molti altri apparati normativi europei) prevede che spetti al titolare di un diritto di credito – spesso attraverso il proprio avvocato – dover individuare con precisione i beni del debitore da aggredire in sede di esecuzione forzata.
Appare allora indispensabile volgere lo sguardo su quali siano gli strumenti informativi a disposizione del privato cittadino e volti a reperire informazioni sulla situazione patrimoniale del debitore.
Ci occupiamo oggi di presentare lo strumento della “ricerca telematica dei beni del debitore”, facoltà prevista dall’Art. 492bis C.p.c. come modificato dal D.L. 27 giugno 2015 numero 83.
La norma in parola, la cui applicazione ha destato non poche difficoltà a livello pratico e di coordinamento dei diversi uffici coinvolti, prevede che il debitore munito di titolo esecutivo e in procinto di iniziare un iter di recupero coatto del credito, possa richiedere al presidente del tribunale territorialmente competente (da determinarsi in considerazione della residenza del debitore) l’autorizzazione ad accedere alla banca dati dell’Agenzia delle Entrate per estrarne informazioni patrimoniali.
Nello specifico, fatto salvo quanto previsto dalle disposizioni in materia di accesso ai dati e alle informazioni degli archivi automatizzati del Centro elaborazione dati istituito presso il Ministero dell’interno ai sensi dell’art. 8 della legge 1° aprile 1981, n. 121, con l’autorizzazione in parola il presidente del tribunale o un giudice da lui delegato dispone che l’istante possa accedere (mediante richiesta telematica diretta) ai dati contenuti nelle banche dati delle pubbliche amministrazioni.
Tale possibilità risulta particolarmente interessante perché permette l’accesso all’anagrafe tributaria, compreso l’archivio dei rapporti finanziari, e alle informazioni custodite dagli enti previdenziali per l’acquisizione di tutte le informazioni rilevanti per l’individuazione di cose e crediti da sottoporre ad esecuzione.
I professionisti BFP risultano da sempre attenti alle concrete esigenze dell’assistito, fornendo un supporto completo nella fase di recupero del credito attraverso ricerche scrupolose e tenaci. L’utilizzo di tutti gli strumenti offerti dall’ordinamento (anche i più recenti) ci contraddistingue in difficili situazioni di insolvenza e costituisce – a volte – l’unica possibilità di recupero.